La telefonata per placare Thohir di Moratti e la resa dei conti in casa Inter.
"Vogliamo Vucinic". Con questa frase, a metà della settimana scorsa in Lega, inizia la trattativa per il clamoroso scambio tra Inter e Juve. A parlare sono i dirigenti nerazzurri. "Ok, cosa ci date?" la replica dei bianconeri. Il nome che esce è quello di Guarin. L'indomani, in gran segreto, arriva il procuratore del colombiano. Prima l'incontro con l'Inter poi quello con la Juve.
Scambio alla pari. A Torino faticano a credere a un
regalo di queste proporzioni. Domenica l'Inter perde a Genova. Il
telefono di Marotta squilla: dall'altra parta c'è Fassone. "Ci vediamo
domani e definiamo lo scambio".
Di tutto questo, intanto, Thohir è praticamente all'oscuro. All'oscuro di una trattativa che lo fa infuriare nel momento in cui viene alla luce. "Ma come - si chiede il presidente dell'Inter - scambio alla pari tra un giocatore di 27 anni e uno di 30?". Interviene allora Moratti: alt, per Guarin serve almeno un conguaglio di 5 milioni. La Juve non ci sta, saluta e si alza dal tavolo: "Avete fatto tutto voi - dicono i dirigenti bianconeri - ora le carte non si cambiano". Moratti richiama Thohir, il presidente indonesiano è imbufalito anche per la reazione dei tifosi: di mezzo c'è la sua faccia. La trattativa, però, riparte. Guarin non ne vuole sapere di rientrare alla Pinetina e Vucinic ha già salutato i compagni a Vinovo.
Il procuratore del montenegrino sbatte i pugni, l'Inter è all'angolo. Volano parole grosse. Uscirne è un rebus, la Juve è in una posizione di forza. Moratti lo sa e telefona ancora a Thohir: "lo scambio non si può evitare", ci mette lui la faccia. Invita Thohir a mantenere la calma nonostante l'entourage dell'indonesiano sia su tutte le furie.
Il resto è allora è storia di questi minuti. L'affare si farà.
Di tutto questo, intanto, Thohir è praticamente all'oscuro. All'oscuro di una trattativa che lo fa infuriare nel momento in cui viene alla luce. "Ma come - si chiede il presidente dell'Inter - scambio alla pari tra un giocatore di 27 anni e uno di 30?". Interviene allora Moratti: alt, per Guarin serve almeno un conguaglio di 5 milioni. La Juve non ci sta, saluta e si alza dal tavolo: "Avete fatto tutto voi - dicono i dirigenti bianconeri - ora le carte non si cambiano". Moratti richiama Thohir, il presidente indonesiano è imbufalito anche per la reazione dei tifosi: di mezzo c'è la sua faccia. La trattativa, però, riparte. Guarin non ne vuole sapere di rientrare alla Pinetina e Vucinic ha già salutato i compagni a Vinovo.
Il procuratore del montenegrino sbatte i pugni, l'Inter è all'angolo. Volano parole grosse. Uscirne è un rebus, la Juve è in una posizione di forza. Moratti lo sa e telefona ancora a Thohir: "lo scambio non si può evitare", ci mette lui la faccia. Invita Thohir a mantenere la calma nonostante l'entourage dell'indonesiano sia su tutte le furie.
Il resto è allora è storia di questi minuti. L'affare si farà.